
Servizi svolti e poteri del fisco
L’imposta sul valore aggiunto “latente” sui servizi regolarmente svolti, ma non ancora pagati né fatturati dal prestatore, può essere ugualmente pretesa dall’Amministrazione finanziaria – nonostante il contrario tenore letterale dell’articolo 6 del D.P.R. 633/72, ma comunque in sintonia con l’approccio sostanziale dettato dalla direttiva 112/2006 – al ricorrere di determinate condizioni, una delle quali è rappresentata dalla dimostrazione, da parte dei verificatori, dell’intenzione del contribuente di sottrarsi all’assolvimento degli obblighi conseguenti all’effettuazione di un’operazione rilevante. E’ questo il principio di diritto elaborato dalla Corte di Cassazione attraverso la sentenza n. 9064/2021, a conferma della volontà degli ermellini di individuare una risposta a fenomeni patologici di sfruttamento della norma domestica.